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Non tutti i lettori hanno avuto la possibilità di accompagnare i nostri soci nelle visite che l'MPC organizza presso i Mastri Pipari. Non sempre i pipemaker sono disposti ad aprire le porte ai visitatori. Con la generosa complicità di Cesare Talamona  (classe '23, probabilmente l'artigiano con più anzianità di servizio) l'MPQ  ha avuto la possibilità di seguire - passo dopo passo - tutte le fasi di lavorazione di una pipa in radica "fatta a mano". Grazie all'esperienza, maturata in più di mezzo secolo, il Cav. Cesare non ha mai fatto ricorso, durante la lavorazione, ad alcun strumento di misura, dima, sagoma nè di alcun strumento automatico, affidandosi solo alle sue mani ed ai suoi occhi per mostrare la più antica "scuola" di pipa nazionale: quella "gaviratese (o del "varesotto").
Altri artigiani ed altre "scuole", pur avendo molti passaggi in comune, differenziano alcune fasi ed alcuni strumenti con analoga maestria.
Siamo naturalmente disponibili a registrare le diverse interpretazioni; basta offrircene la possibilità.


 Fasi 1-6  
1- Scelta della radica, in questo caso calabrese, una placca di buona qualità (valore d'acquisto attuale 10/15 euro) stagionata ulteriori due anni oltre a quelli dichiararti dal segantino.
2 - "Sbiancatura". Viene tagliata longitudinalmente, con sega circolare, una fetta sottilissima della placca per verificare il senso delle fibre e la potenziale "fiammatura".
3 - Sbozzatura a sega circolare. L'artigiano sbozza già la forma che vorrebbe ottenere; in questo caso una "Lovat". Per esigenze fotografiche (visto le dimensioni delle mani di Cesare) optiamo per un formato grande.
4 - Sgrossatura con tela abrasiva (grana 60).
5 - Smerigliatura cannello con carta vetrata (grana 100).
6 - Svasatura con coltello monolama diametro 22 mm (ovviamente le dimensioni del coltello variano secondo il diametro del camino che si vuole ottenere).
 
 
 
 Fasi 7-12
7 - Smerigliatura testa con carta vetrata (grana 100).
8 - Foratura cannello per "bloccaggio"(in questo caso diametro 9 mm. per alloggio del filtro/sale). Le dimensioni del diametro sono variabili.
9 - Foratura cannello "prolunga" (in questo caso diametro 6 mm.). E' la fase più pericolosa della lavorazione che determina una corretta aspirazione/combustione. Un errore comprometterebbe il buon esito. Viene eseguita in tre fasi per assicurare la perfetta coassialità centrale col fondo del camino.
10 - Foratura cannello "prolunga" con altra punta (seconda fase).
11 - Foratura cannello "prolunga" con altra punta (terza fase).
12 - Raccordo bocchino con cannello (in questo caso viene utilizzato un bocchino in metacrilato preformato da Macchi). Pochi artigiani realizzano i bocchini da soli, partendo da lastra o verga in metacrilato.
 
 
 
 Fasi 13-18
13 - Ulteriore smerigliatura con carta vetrata (grana 100).
14 - Ulteriore smerigliatura e lisciatura con carta vetrata (grana 180).
15 - Incisione bocchino per innesto logo.
16 - Incapsulatura logo con adesivo bi-componente.
17 - Leggera svasatura della testa.
18 - Ulteriore lisciatura con carta vetrata (grana 280).
 
 
 
 Fasi 19-24
19 - Ulteriore lisciatura con carta vetrata (grana 400).
20 - Tinteggiatura con colori anilinici a base d'alcool. In questo caso, optando per il colore naturale della radica. Viene data una "mano" leggerissima di colore.
21 - Asportazione del colore, che è servito solo per esaltare il contrasto venatura/fiammatura, con carta vetrata (grana 280).
22 - Ulteriore lisciatura con carta vetrata (grana 400).
23 - Lisciatura camino interno con carta vetrata (grana 100).
24 - Lucidatura  a mola con panno e pomice ("pomicino").
 
 
 
 Fasi 25-29  
25 - Lucidatura  a mola con panno e pasta abrasiva fine.
26 - Ceratura a mola con panno e cera carnauba.
27 - Lucidatura camino interno con panno.
28 - Punzonatura e marcatura manuale (con punzoni pre- riscaldati).
29 - Prodotto finito.
 

a cura di MPCBuletin: Maurizio Ottoboni, Ezio Rocchi Balbi

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