I modelli di pipa sono innumerevoli ed infinite le variazioni
sul tema. L'MPC ha affidato all'MPQ (il gruppo di lavoro che si occupa
della Certificazione della Qualità) il compito
di registrare e classificare almeno i modelli che, storicamente, possono
essere considerati "classici". Con questa definizione si intendono i primi
modelli in radica che hanno dato origine a molteplici interpretazioni che
- pur scostandosi dal tema - finivano inevitabilmente per rientrare in
una gamma conosciuta. Gli stessi pipemaker ammettono che basta una visita
al Museo della pipa di Gavirate o alla Collezione Brebbia per rendersi
conto che, per quanto riguarda le forme, tutto è già stato
inventato.
L'MPQ non ha la pretesa di porre la parola fine sulla
descrizione e rappresentazione dei modelli classici, ne si arroga il diritto
di
stabilire la corretta interpretazione degli stessi; vuole
solo dare un contributo che possa essere utilizzato come consultazione,
confronto e - perchè no? - come spunto per discutere,
modificare e perfezionare una classificazione che registra118 modelli "classici"
(44 capogruppo - incluse le 12 capostipiti - e 74 varianti).
Volutamente abbiamo scartato l'idea di abbinare ai modelli
le dimensioni e le eventuali tolleranze.
Riteniamo questa esigenza propria dei grandi acquirenti,
dei distributori, ed utilizzabile solo per imporre al pipemaker un capitolato
di produzione (rigorosamente meccanico) che assicuri
una standardizzazione da rispettare e replicare.
Per noi un modello deve avere un'identificazione soprattutto
visiva e, appena possibile, tattile.
Qualsiasi contributo (dalle note storiche ai riferimenti
etimologici, dalle definizioni alle esperienze) sarà ben accetto
al
mpcbuletin@sottovoce.it
.
Se i principianti accettano un nostro consiglio troveranno,
a loro riservata per ogni modello, un'indicazione facilmente interpretabile: