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GIORGIO MICHELI
Tradizione della radica
Grazie ad una cara amica ho avuto notizia di
un "costruttore
" di pipe che vive in Sardegna, nel nuorese, a Lanusei precisamente. Ha
esposto le sue pipe in diverse mostre: a Parma , Città di
Castello,
Torino, addirittura nella sede RAI di Saxa Rubra, a Roma oltre che
nella
sua Sardegna. Confesso, comunque, che ai miei occhi, il "credit"
più
convincente tra i tanti che Giorgio Micheli possa vantare è
stato
quello di aver fatto diverse pipe per il compianto Presidente, il
Presidente
dei Presidenti della Repubblica Italiana: Sandro Pertini.
La voce e pacata e fortemente cadenzata: Sardo
verace!
--Fu mio nonno a giungere dalla Toscana in
Sardegna, nel
1904. Lui si occupava di radica, del reperimento e lavorazione dei
"ciocchi"
e da lui appresi questo mestiere che ho fatto fino al 1972! Poi ho
smesso
perché tutti i grandi costruttori di Pipe del continente, quelli
industriali, preferivano acquistare radica da Paesi che la vendevano
più
a buon mercato.
- Come ha cominciato a fare Pipe?
- Ho cercato attraverso molti modi, di
sensibilizzare
i Sindaci dei nostri comuni, le associazioni, qualche giovane
volenteroso,
cercando di coinvolgerli a rivalutare questa grande risorsa naturale
della
radica che da noi, ai piedi della Garfagnana, è più che
abbondante.
Ma è stato tutto inutile! Allora un bel giorno iniziai io stesso
a costruire pipe con la poca esperienza che avevo, aiutandomi solo con
un tornio per i fori, e facendo il resto tutto a mano! Sono un
autodidatta
insomma!
MpcBuletin/ms/2001
Lanusei è un paesino dell'Ogliastra,
nel sud della
Barbagia. La Nuova Sardegna buggerava i turisti tedeschi ringalluzziti
dalla moneta comune con vocianti notizie sui segnali stradali
bucherellati
dai fucili locali. Ma per me e per i miei accompagnatori l'attenzione
era
rivolta all'Hotel Villa Selene, che Micheli in persona ci aveva dato
come
riferimento per trovare la sua modesta dimora, poco vicino. Ed infatti
a
pochi metri, lungo la strada principale, un gattone nero e bianco senza
coda miagolava pigro, indicandoci il campanello dell'artigiano.
La prima impressione vissuta mi ha riportato alla
visita
a Cesare Talamona, con Sergio e Andy: un gentile signore non più
giovane, dallo sguardo attento e un po assente, che ci ha salutati con
un sorriso e una stretta di mano.
Giorgio Micheli è di origine toscana,
lavorava
nell'isola per la Savinelli, prima che quest'ultima optasse per altre
radiche
più a buon mercato, barattando quelle sarde per un mercato
più
snello e furbo.
Gli scalini sono illuminati da un quadro ligneo:
è
la mia prima pipa, dice Giorgio, e siccome mi era venuta benino, ho
deciso
che potevo farne altre.
Ma non le vende volentieri: adesso, ci dice
uscendo,
so che queste pipe non le ho più io ma voi, e un po' mi
mancheranno.
I manufatti li aveva disposti ordinatamente sul tavolo della sala, non
tutti però, perchè sarebbero stati più di
quattrocento.
Ma già la scelta si faceva complicata, specie dopo che uno di
noi
chiedeva timidamente il prezzo. Anche da questo punto di vista il
pensiero
è andato a Talamona: prezzi irrisori per delle buone pipe,
alcune
con una fiamma affascinante. Prezzi bassissimi, per altro, se
confrontati
con quelli dell'altro artigiano sardo, che forse insegue diversi
mercati.
Micheli predilige le lisce o le semi rusticate:
si lancia
spesso in disegni particolari a partire dalla rusticatura o anche a
piacere,
a seconda dell'estro del momento. Molte dritte, importanti come
dimensioni,
e parecchie curvone, oom paul, di sherlokiana memoria. Sulle curve
Micheli
ha realizzato un foro secondario di sua ideazione, che rende più
semplice il passaggio dello scovolino per la pulizia e che viene chiuso
da un elegante tappino di corno. Di corno anche molti innesti e anelli
abbinati alle vere d'ottone. Pochissime quelle piccole e leggere, Fab
sarebbe
rimasto deluso. Le forme un po' tozze del cannello e allungate nei
bocchini
semplici mi hanno ricordato una produzione non più attuale,
vista
alla vecchia Titanus di Bassano e situabile come stile nel secondo dopo
guerra.
Complessivamente dei lavori interessanti, non
troppo
curati, specie per i bocchini di ebanite, alcuni dei quali ancora in
via
di lavorazione: la scelta della pipa o delle pipe da portar via non
è
facile se sia ha poco tempo. Questo vale per tutti, ma soprattutto se
si
fa attenzione ad alcuni particolari come la centratura dei fori o i
puntini
della radica, che andrebbero rivisti. Micheli non ha troppe pretese e
con
passione sincera produce delle pipe genuine, che nascondono ottime
sorprese
dietro una disponibile modestia.
MpcBuletin/gv/ago02
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