A cura della redazione di: 
MPCbuletin














 

Ser Jacopo dalla Gemma
Di Guidi G. & Romagna L. snc
Via V. Rossi, 136 ­ 61100 Pesaro
Tel. 0721 410043 Fax 0721 410043

La Ser Jacopo è stata fondata da Giancarlo Guidi e Bruto Sordini nel 1984. 
In seguito al distacco di Sordini è stata guidata dal solo Guidi.
Parlare di Guidi è estremamente difficile, in quanto la sua poliedrica figura è semplicemente centrale nella storia recente della pipa in Pesaro e in Italia.
Il passato ed il presente, inevitabilmente, si confondono e convivono in un personaggio di tal fatta.
E¹ noto che agli inizi degli anni '70, quando il mercato della pipa era sclerotizzato nelle forme e nelle produzioni i "pesaresi" hanno fatto irruzione rivoluzionando il mercato ed affermandosi nel circuito internazionale.
Amici e nemici, estimatori e detrattori, insomma tutti, sono assolutamente concordi su  un punto: la pipa a Pesaro è iniziata con Giancarlo Guidi.
Classe '44 impara il mestiere negli antichi laboratori marchigiani (Moretti, Raganella) dove si perpetua la tradizione della lavorazione del legno e, mostrando immediatamente un singolare ed acuto piglio imprenditoriale, visita i laboratori del varesotto (praticamente uno stage gaviratese) dove da decenni si lavora la pipa, osservando, studiando con umiltà ed elaborando.
Nel 1972 fonda la Mastro de Paja ed è subito un successo senza precedenti.
Nuovo il design della pipa che rompe gli schemi vetusti ed entusiasma i fumatori, nuovo il modo di evidenziare le colorature della radica, nuovo il modo di intendere la pipa.
Nuovo l'approccio all'immagine e l'idea di rendere immediatamente riconoscibile al fumatore ed al pubblico il prodotto.
A partire dal nome della ditta che deriva da un soprannome dello stesso Guidi giovane, che veniva soprannominato "pajetta" (paglietta) ad indicare la sua figura esile e segaligna. "Visto che Mastro Pajetta avrebbe fatto solo ridere" è nato Mastro de Paja.
Fuoriesce da Mastro de Paja e, nello stesso laboratorio dove era nata la pipa a Pesaro, da vita alla Ser Jacopo della Gemma. Ancora una volta un'idea geniale nella scelta del nome e del logo: un dipinto che ritrae un antico nobile, un nome altisonante Ser Jacopone, ser Jacopo risulta più immediatamente percepibile e ancora una volta il nome si imprime immediatamente nella memoria del pubblico, così come il logo che rappresenta, un po' camuffato, lo stesso Guidi.
Risulta doveroso evidenziare un altro merito indiscutibile di Guidi; aver allevato e forgiato o anche semplicemente "ospitato" una serie di giovani talentosi che, oggi, un po" più attempati continuano a parlare forte il verbo pesarese nel mondo della pipa, ciascuno con proprie soluzioni ed originalità. Merita una citazione la squadra che lavorava alla Ser Jacopo nei primi anni '80: Massimo Palazzi, Maurizio Tombari, Guido ed Elio Rinaldo
senza dimenticare Sordini e lo stesso Guidi. Intorno ed a vario titolo gravitavano Franco Rossi e Gianni Imperatore, tutti nomi ben noti. Sia stata fortuna o lungimiranza di Guidi, fatto sta che, probabilmente, nessun gruppo di lavoro ha più vantato simili firme.
Tornando al presente, occorre sottolineare come la Ser Jacopo si imponga immediatamente all'attenzione del pubblico. Guidi, infatti, dopo aver rivoluzionato il design della pipa con Mastro de Paja non è ancora pago dei risultati raggiunti e prosegue instancabile nella ricerca di forme nuove, di nuove soluzioni. Innumerevoli sono gli esempi che si potrebbero citare.
Nascono così la curiosa pipa Luciano (con il cannello di legno piegato ad angolo quasi retto per assicurare fumo più fresco), la Iucunda (sabbiata, trattata ad olio con procedimento segreto per assicurare un fumo più dolce) e la curiosa pipa con bocchino che può essere girato su se stesso e fumata in entrambi i modi, ottenendo un design completamente diverso.
Continuo è il riferimento al mondo classico nella scelta dell'inesauribile serie dei nomi delle serie succedute negli anni. Quelle distinte sulla base della vera: la Delecta, la Pulchra, la nuovissima Cymatium con la vera che richiama un capitello.
Costante anche la rivisitazione delle forme classiche con una particolare attenzione alla calabash che, grazie ad una bucatura in curva del cannello, la Ser Jacopo produce in un modello caratterizzato da sinuosa eleganza e curvatura superba.
La Ser Jacopo acquisisce immediatamente una propria fisionomia acquisendo la caratteristica principale che era stato il segreto della Mastro e di tutte le case pesaresi: la riconoscibilità. 
Chi ha visto una Ser Jacopo e ne ha osservato le forme, ne riconosce immediatamente un'altra tanta è l¹originalità che contraddistingue la produzione.
Costante è il collegamento con la tradizione che muove Guidi esemplificata dalla serie Pipaccia (originariamente la semplice traduzione di un termine dialettale marchigiano con cui, dice il Guidi, i vecchi appellavano la pipa di chi fumava vicino al fuoco ammorbando l'aria e lo invitavano ad allontanarsi); man mano che la serie si afferma Guidi elabora un libretto che sempre accompagna le sue serie e che contribuisce ad affermarne il
successo. Nasce così la leggenda dell'uomo del sogno e della follia,
circondato da povere cose e ricco del poco che aveva con il suo momento magico costituito dal fumare la sua pipa.
Originalità che non si limita ai nomi, ma a  progetti "visivi" nuovi ed originali.
Nasce così la serie Picta, liberamente ispirata ai dipinti di Van Gogh ed alla riproduzione delle pipe in essi raffigurate, e il desiderio di ripercorrere il cammino artistico per riprodurre le pipe rappresentate nei dipinti più celebri con una serie nuova ispirata a Magritte. 
Leggende e termini classici, antico e presente, tradizione e novità.
La Ser Jacopo si radica in tutti questi elementi e ne fa un carattere
distintivo. Vecchi collaboratori e soci che se ne sono andati per proseguire il loro cammino con le proprie idee, e ltri che che sono restati come Paolo Battistelli "che mi sopporta da trenta anni".
Con poco più di 6000 pipe all"anno Ser Jacopo è oggi presente in modo aggressivo ed equamente diviso tra mercato nazionale ed estero.
Una visita al laboratorio mostra la puntigliosità di tutta l¹equipe: tutti concentrati sul lavoro.
Una menzione particolare alla squisita cortesia del sig. Guidi nei confronti della delegazione del MPC, generosamente accolta mostrando le varie fasi della lavorazione, e che ha guidato sulle orme dell¹ormai lungo cammino della pipa in Pesaro, depositario di ricordi ed artefice di successi.

   

 
 

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