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Claudio Cavicchi
Via del Corso, 123
40051 Altedo BO
051 870138
claudio.cavicchi@infinito.it

Daniela e Claudio Cavicchi sono particolarmente fieri della loro produzione: "Anche quest'anno le Spring Belle, Crest Haven, Nettarine e le Caldesi 2000 sono belle e buone". Dispiace deluderli ma, pur rispettando la loro tenuta agricola e le ottime pesche, preferiamo parlare di pipe. La storia di Cavicchi come pipemakers inizia, quasi casualmente, a metà degli anni '70. Dopo il servizio di leva il giovane Claudio è assiduo frequentatore e cliente di un'antica tabaccheria felsinea dove fa incetta delle pipe Caminetto, "quelle di Peppino Ascorti". Prenota una "ungherese" ma, nonostante le rassicurazioni, non arriva mai... "allora mi sono stancato di aspettare e ho deciso di farmela da solo". L'esperimento deve riuscirgli abbastanza bene visto che le pipe di Cavicchi cominciano ad interessare a un amico, poi due, poi ad un negozietto, fino a che - nel 1980 - lascia l'officina, il lavoro sicuro, e decide di dare una mano al padre ed alla cura dei campi. In realtà il suo "hobby" di fare le pipe diventa prioritario e già nell'81 registra attività e marchio. Aiutato dalla moglie Daniela, che dimostra una bella mano nella rusticatura e finitura dei bocchini, Claudio è particolarmente innamorato dei modelli classici; non gli piace stravolgere le forme, preferisce personalizzarle con piccoli accorgimenti seguendo una linea pulita, semplice, essenziale. Non essendo affascinato dal design originale a tutti i costi e non potendo ne volendo  permettersi fronzoli superflui (tipo ghiere, modanature ed intarsi) concentra la sua creatività nell'onesta e limitata produzione (un migliaio di esemplari all'anno) di pipe che diano soddisfazione più al fumo che all'estetica. Convinto che chi ben comincia è a metà dell'opera Cavicchi opta da subito sulla scelta di una buona radica, lavorando solo placche che custodisce (per un'ulteriore stagionatura di un paio d'anni) nella stessa cantina della tenuta che già ospita splendidi insaccati ed una discreta scorta di ottime bottiglie di vino. Certo all'inizio non sono tutte rose e fiori; il mercato non concede ampi spazi e un artigiano difficilmente si fa un nome confidando che i clienti facciano la fila alla sua porta. Nell'87 un segantino maremmano, Cresi, lo mette in contatto con un importatore americano. I primi approcci si rivelano disastrosi (in poche parole un "pacco") ma le sue pipe cominciano a circolare nelle fiere di settore e vengono notate da Skipp Elliott. E' la svolta. Oggi quasi il 70% della produzione Cavicchi è rappresentato e venduto in rete sul mercato USA da thebriary.com alla pari col mercato nord europeo coperto da Joseph Stanislaw e una piccola percentuale affidata al catalogo Dan Pipe. Il resto è appannaggio degli affezionatissimi clienti italiani che, quando possono, capitano "casualmente" ad Altedo abbracciati dalla tipica e generosa ospitalità emiliana. La passione di Claudio per le pipe non si esaurisce producendole; fumatore esperto affronta, per curiosità, nel '79 la sua prima gara di fumo lento. Vince e continua a vincere per anni sbaragliando concorrenti agguerritissimi ("Corsellini è il  migliore, dopo di me naturalmente...") e riempiendo il salotto di coppe e trofei. In una gara internazionale di Genova si produce in un record mostruoso, tuttora invalicato: 3 ore e 37 minuti! Non entra nel Guiness dei primati per un cavillo burocratico ma, la cosa lo lascia del tutto indifferente. "Si le gare sono divertenti; ma quello non è fumare, è una pratica zen". La sua forma preferita? Una boccetta curva capiente. Un consiglio? Non ordinategliela; se gli viene particolarmente bene la tiene per se.

   

 
 

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