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Brebbia
Via Piave, 21
21020 Brebbia
tel. 0332.770286
www.brebbiapipe.it
brebbiapipe@galactica.it
Del marchio Brebbia, uno dei pochi nomi
italiani conosciuti
in tutto il mondo, la storia è nota. Nell'area di Brebbia
operavano,
già dalla fine dell'800, diversi artigiani di comprovata e
tradizionale
esperienza. Nel 1947 Enea Buzzi ed il cugino Achille Savinelli,
decisero
di produrre in proprio l'enorme quantitativo di pipe richiesto
dall'avviato
negozio di articoli per fumatori del padre di Achille, Carlo Savinelli.
La scelta cadde su un insediamento del 1890 dotato di una
centrale
idroelettrica (tuttora funzionante) che non si limitava a produrre
l'energia
per la produzione, ma per l'intero paese circostante. Il
sodalizio
durò fino all'edificazione dello stabilimento Savinelli e, dal
1953,
col nome "Pipe di Brebbia", marchio e produzione sono saldamente nella
mani della famiglia Buzzi.
Una corretta impostazione produttiva e
commerciale, unita
a favorevoli condizioni di mercato, permisero a Brebbia di ritagliarsi
un cospicuo spazio nel mondo delle pipe che contano. Fama che ha
permesso
a Luciano Buzzi, figlio di Enea, in azienda dal 1978, di affrontare -
con
la richiesta di pipe in costante diminuzione - una nuova e ragionata
gestione
aziendale.
Oggi Brebbia continua a produrre pipe di buona
qualità,
ma la quantità ha lasciato il posto ad una ricerca di
qualità
nel design. Dal 1998 produce modelli, in varie finiture, dedicati ai
"grandi
designers della pipa", cercando ogni anno di proporre uno o due artisti
e i loro disegni. Da nomi come Rainer Barbi e Alberto Paronelli, Fausto
Fincato e lo stesso Enea Buzzi, fino al ceco Martin Vlasak new
entry
del 2003.
Il marchio Brebbia, grazie alle pipe,
è
diffusissimo per ogni sorta di articoli per fumatori ed è stato
sinonimo di garanzia per la diffusione, appena le leggi fiscali lo
hanno
consentito, di sigari e tabacchi con lo stesso nome. I tabacchi da pipa
sono di recente distribuzione; recentissima la diffusione dei due nuovi
Brebbia English mixture nr. 7 e nr. 8.
Paradossalmente la quota del fatturato aziendale
attribuibile
alle pipe è solo del 15%.
Per l'architetto Luciano Buzzi, che non si
è limitato
a farci osservare l'intero ciclo di produzione attuale, ma gentilmente
ci ha permesso di visitare il ricchissimo "museo interno" della pipa
facendoci
personalmente da cicerone, è praticamente impossibile
classificare
le diverse produzioni italiani. Come non accetta che le sue pipe siano
considerate di produzione industriale e non artigianale: "Come si fa a
considerare industriale un prodotto come il nostro - contesta Buzzi -
che
è preso in mano, per successive lavorazioni, almeno una
cinquantina
di volte?".
Qualità e successo di una pipa sono
caratterizzati,
per Luciano, da precisi fattori:
1.Distribuzione (tabaccai, diretta ed estera -
l'85%
ca. della prod. Brebbia);
2.Fidelizzazione al marchio;
3.Elementi distintivi e caratterizzanti del
prodotto;
4.Collezionabilità;
5.Fumabilità (sia come funzionalità
sia
come affidabilità);
6.Assistenza.
Di quest'ultima voce, come della ricerca dei
designer
più affidabili, Buzzi è particolarmente orgoglioso:
"Basta
chiederlo a qualunque nostro cliente che è ricorso a noi per una
riparazione - commenta soddisfatto - Non ce n'è uno che non sia
stato soddisfatto in poco tempo con serietà, precisione e tanta
passione".
erb/apr '01/agg. feb '03
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