Detto questo, passiamo a quanto ci interessa. Quasi tutti i fumatori di pipa, prima o poi, s'imbattono nel dilemma: "Mischio o non mischio?" Pochi si astengono (non io), molti provano e riprovano ed alcuni, alla fine, non si ricordano più perché lo fanno. In ogni caso, sono molti quelli che leggono le ricette sui libri (forse senza capirle troppo) o che chiedono consiglio agli amici. Ciò che accomuna tutti è, però, la navigazione senza bussola, un vago senso di disorientamento ed una sola domanda: "si può fare di meglio?"
La risposta credo sia affermativa e ciò che segue vuole essere una piccola guida, un bussola, insomma, per chi desidera "naufragare" in questo mare: un orientamento insomma a "perdesi" ma in modo se possibile felice.
È necessario avere uno scopo o una meta
Sei insoddisfatto di ciò che fumi?Se hai risposto "sì" ad almeno una di queste domande, allora continua a leggere altrimenti non ne vale la pena. Per intraprendere questo cammino "è necessario avere uno scopo o una meta", in altri termini, bisogna disporre di una buona motivazione.
Non riesci quasi mai a finire una busta di tabacco?
Giudichi le miscele in commercio troppo aromatizzate, troppo scipite o troppo forti?
Sei alla ricerca di "quel gusto" che non riesci a trovare?
Ciò che si può ottenere miscelando tabacchi diversi.
Se cerchiamo l'Araba Fenice, certo, non la troveremo però possiamo sempre andarci vicino, non vi pare? L?importante è sapere più o meno che cosa possiamo ottenere mischiando tabacchi diversi. Il sogno è comunque il primo scalino da salire, il resto si chiama "studio di fattibilità".
In concreto, quello che possiamo oggettivamente fare è:
1. correggere i difetti di una miscela che ci piace;Seguendo questo schema, basato sugli obiettivi che si vogliono raggiungere, possiamo inoltrarci ora nel cuore della questione.
2. "allungare il brodo" per abbassare il costo di una miscela che ci piace;
3. ottenere miscele complesse, partendo da quelle semplici;
4. unire miscele simili per ottenere una "media" più portabile (miscela "tutto giorno");
5. creare una miscela personale, partendo da tabacchi base (blending tobacco).
1. Correggere i difetti di una miscela che ci piace
Quali possono essere i difetti di una miscela? Di norma
questi:
troppo leggera o insipida;In questi casi è consigliabile aggiungere ingredienti base (tipo "blending tobacco" o tabacchi puri) o miscele semplici (magari mono-ingrediente), in quantità modesta a mo' di "additivo" o "diluente".
troppo aromatizzata;
troppo irritante;
troppo forte.
Tra i tabacchi indicati come "additivi" citiamo:
tabacchi da sigaro(di tipo toscano o tropicale) o trinciati robusti come il "Forte" o il "Caporal": questi tabacchi contribuiscono egregiamente ad arricchire il gusto di qualsiasi miscela o a spegnere un'aromatizzazione troppo accentuata non mutando in alun modo la tipicizzazione della miscela, ma vanno usati con parsimonia.tabacchi atipici quali Latakia o Perique: vale quanto detto sopra, ma attenzione perché tendono a caratterizzare troppo una miscela (ad esempio un eccesso di Latakia può far ottenere una EM non voluta), anche qui la parsimonia è d'obbligo.
Come "diluenti" si possono, invece, utilizzare:
Virginia puri o miscele a base di V. più o meno puri, aromatizzati o no, tipo Erinmore o alcuni Flake del tipo più leggero: se ne possono utilzzare quantità maggiori rispetto ai precedenti, ma sempre senza eccedere altrimenti si rischia di ribaltare le funzioni dei singoli componenti.ovvero, miscele neutre e omogenee, come un Cavendish non troppo aromatizzato o un Park Lane n.7 flake: uso come sopra; per quantitativi maggiori vedi "allungare il brodo".
Ricettario essenziale
Non scamperò a questo atroce passaggio, del quale mi faccio carico con umiltà, con l'unica avvertenza che ciò che segue è dato solo a titolo d'esempio di quanto detto sopra e serve a completamento di questa sorta di guida. Ciascuno potrà arricchirlo con le proprie personali esperienze (è un ordine!).
Come per alcune ricette di cucina, queste note sono destinate a chi più o meno esercita la cosa e quindi non vengono in genere indicate le quantità (in qualche modo sono state indicate sopra, seppur grossolanamente). Non sono descritte le modalità operative (tipo trinciare, mescolare, mettere in barattolo, piuttosto che umidificare) in quanto si danno per scontate (ma solo per brevità: consigli ulteriori possono essere forniti a parte su richiesta).
Unica indicazione generale è questa: le miscele esprimono la pienezza delle proprie possibilità dopo un congruo periodo di conservazione in barattolo chiuso, ben pressate ed umidificate al punto giusto. Tranquilli, anch'io non resisto all' assaggio "precoce", ma finisco però per apprezzarle solo quando stanno per finire... tant'è, io ve l'ho detto.
L'aggiunta di liquidi zuccherini, alcoolici e/o agenti aromatizzanti non sempre è indicata. Può essere fatta a piacere, tenendo conto dei seguenti consigli:
l'alcool, in genere, peggiora le cose: se lo fate abbiate cura di consumare il tabacco solo dopo che è evaporato completamente (non il tabacco, scemo!);qualsiasi cosa usiamo per aromatizzare darà risultati inferiori a quelli sperati, a meno che non si usino oli essenziali (io non l'ho mai fatto) o che si voglia solo impercettibilmente profumare;
l'uso di liquidi zuccherini (sciroppi, miele, mosto cotto ed altro) per umidificare una miscela, se fatto con saggezza, può essere di giovamento nel risultato finale, ma non aspettatevi miracoli e ricordate un vecchio detto degli informatici di prima generazione: "Garbage in, garbage out" (se mettete immondizia, uscirà immondizia!).
Ricette con utilizzo di "additivi"Ricette con utilizzo di "diluenti"
Per gustare un "monotabacco" equilibrato
Miscele di tabacchi puri meno scontate a base di Kentucky e Tropicali (le mie fissazioni)