Ahmet è un amico simpatico: fuma come un
turco.
Ahmet è turco.
Sostiene di avere le migliori pipe di schiuma del
paese,
almeno così mi pare di avere capito. Lui, oltre al turco, parla
tedesco ed io mi arrangio con l'inglese. La conversazione non è
delle più agevoli e la strada per il governatorato di Eskisehir
è lunga. Ahmet la prende alla lontana per spiegarmi la storia
della
regione; più o meno dal 2000 a.c. dagli Ittiti ai Frigi che
dalla
Tracia conquistarono l'Anatolia centrale... il tutto per arrivare al
fatto
inoppugnabile che, quest'area, è l'unica che permette di
estrarre
la "meer-schaum", la schiuma. Il mio tentativo di sfoggiare un po' di
cultura
si ferma al silicato di magnesio; H4Mg2Si3O10.
Proprio in quel momento Ahmet decide di confidarmi di
avere una miniera.
Alla miniera faccio conoscenza con le maestranze;
Bahaeddin,
Zarif, Deniz e Gennaro.
L'impianto è un po' obsoleto ma il know-how
sembra
di primordine.
Mi invitano a scendere in miniera, in modo che possa
apprezzare
la qualità del lavoro svolto.
Nonostante il pieno rispetto delle norme di sicurezza
sono costretto a schermirmi; purtroppo non ho le scarpe adatte e non
vorrei
mettere in difficoltà i tecnici con la mia goffaggine.
Subito dopo vengo cortesemente ospitato nel laboratorio dove i "carter master" sono orgogliosi di mostrarmi la purezza di alcuni pezzi grezzi e semilavorati.
Il tempo scandisce l'abilità degli artigiani esaltando la cura certosina che mettono alla lavorazione di ogni singolo pezzo. Praticamente se ne va l'intero pomeriggio... Sergisi ci tiene a mostrarmi come intaglierà il logo MPC sulla pipa scelta per il club. Quando mi informano che il primo esperimento è stato scartato perché non accettabile mi congratulo per la serietà professionale. Quando anche il secondo pezzo subisce la stessa sorte provo un po' di rimorso per loro (non ho ancora versato l'acconto).
Ahmet mi suggerisce di scegliere un tipo più
grande
perché incidere in rilievo tutto il logo MPC su tutta la testa
“is
not so easy”... Mi scuso per l'equivoco e gli mostro la pipa del
club col
piccolo logo impresso nella radica. Ora tutti sorridono e mi danno
delle
gran pacche sulle spalle... Ahmet scuote la testa "Strano, ne avevamo
fatto
una per un club di Dortmund e l'avevano voluta così; col logo
scolpito
in gotico su tutto il camino...".
Il sole è tramontato e suggerisco di
accendere
la luce perché Behkim mi sembra in difficoltà. Ahmet mi
dice
che è ora di rientrare e istintivamente allungo la mano verso lo
stipite della porta. Non c'è l'interruttore. Anzi, non
c'è
la corrente elettrica.
Sulla strada del ritorno decido che è ora di
intavolare
la trattativa e Ahmet mi ricorda di suo padre prima di lui, e del padre
di suo padre, e del padre del padre di suo padre...
L'affare è concluso (o almeno penso che per
Ahmet
sia stato un affare) e i suoi figli, lasciandomi all'aeroporto, mi
ricordano
simpaticamente di come il Galatasaray abbia eliminato il Milan dalla
champions...
Del resto ho sempre preferito le pipe in radica, le
calabash
e persino quelle di pannocchia.