Nel 1958 Bing
Crosby, appassionato fumatore di pipa, progetta in collaborazione
con la più grande fabbrica di pipe al mondo, Rossi di Barasso (Va), l’inedito
“controllo termostatico Crosby”, con l’intento di assicurare il “fumo
più fresco e più asciutto che mai”.
Il sistema prevede anche un particolare bocchino, che segue lo stesso
principio, per le sigarette che trascureremo a favore di quello che più
ci interessa: quello per la pipa Crosby. In realtà dovremmo parlare di
“pipe” Crosby, perché Rossi – con l’approvazione del Crosby Research
Institute di Hollywood – mette in distribuzione due modelli di pipe
Crosby, tutte diritte, con finitura liscia o “rugosa”, con diversi
modelli di teste, coi colori noce o nero, nelle versioni De luxe,
Standard e Special.
Entrambe prevedono un lungo filtro in balsa (un legno – Ochroma lagopus
– originario del centro America, bianco, resistente e più leggero del
sughero) che trova spazio, quasi integralmente, nel cannello. Entrambe
presentano un cannello con 15 microfori (tre serie di 5) disposti sui
lati e sulla parte superiore.
Per gli ideatori, questi fori e il filtro in balsa, avrebbero
assicurato “l’assenza di umidità dal fondo del fornello, un fumo più
gradevole e fresco, l’eliminazione delle impurità del tabacco
lasciandone intatto il gusto e una protezione alla salute dei fumatori”.
Non entriamo nel merito della validità scientifica del “controllo
termostatico Crosby” – che non ci risulta sia stato seguito, o
migliorato, da altri produttori -, ma ci limitiamo a constatare come le
diverse fasi di lavorazione necessarie a realizzarlo facessero
lievitare enormemente i costi di produzione. Soprattutto nel modello
forse esteticamente più bizzarro, ma sicuramente più affascinante,
quello realizzato in tre pezzi: testa, cannello forato e bocchino con
filtro in balsa incapsulato in un cilindro forato d’alluminio.
Questo modello richiedeva delle vere e proprie istruzioni e avvertenze
per comprenderne l’uso corretto:
1 testa, verificare la corrispondenza e centratura del foro alla base
del fornello;
2 cannello forato da inserire usando come allineamento le forature
superiori;
3 tacca di regolazione del cannello rotabile, verso sinistra (in
corrispondenza dei fori più piccoli per una “freschezza minima” e
viceversa per la “massima freschezza”;
4 perno nel bocchino in ebanite in corrispondenza della tacca per
visualizzare la posizione corretta del cannello;
5 fori più piccoli che si devono allineare ai fori (6) corrispondenti
alla balsa;
6 fori sul cilindro in alluminio corrispondenti al filtro in balsa (7);
7 cilindro in alluminio inglobato con la balsa nel bocchino;
8 fori più grandi, sempre da allineare ai fori del filtro in balsa per
avere la “massima freschezza”;
9 il cilindo in balsa che si suggeriva di “imbevere” sulla testa (10),
per chi gradiva gustare la delizia di un fumo “realmente gradevole”,
con una goccia di “essenza speciale ad hoc prefrita” (mentolo, cognac,
ecc.);
10 testa del cilindro in balsa ove far assorbire la goccia di “essenza”.
Nel libretto d’istruzioni (purtroppo ormai introvabile nella versione
originale, custodita da Mpc) non mancavano suggerimenti pratici come
evitare di pressare troppo il tabacco, avere pazienza all’inizio – e
praticare tirate decise – quando la balsa è ancora vergine (da qui il
consiglio di “umidificarla” ogni tanto), attendere che la balsa sia ben
asciutta prima di rifumare la pipa e ricorrere ad uno spillo per
forarla quando i fori sono ormai impregnati.
Naturalmente, come tutte le offerte commerciali di respiro
internazionale, le “Crosby” erano dotate di adeguati ricambi, sia nella
versione con solo il filtro in balsa, sia in quella col bocchino,
alluminio e balsa.
I due diversi modelli e gli appositi ricambi, non a caso, fanno
parte del “kit” offerto ai soci Mpc.
Come sempre, per mettere le mani sul prezioso manufatto, basta
contattare mpcbuletin