Bing Crosby è il primo artista “multimediale” del ventesimo secolo; fu
il primo, infatti, ad avere successo come cantante, star radiofonica,
attore cinematografico e televisivo, produttore e… fumatore di pipa.
Harry Lillis Crosby nasce (quarto di sette
figli) il 2 maggio 1904, Tacoma, Washington, e muore, strocato da un
infarto su
un campo da golf il 14 ottobre 1977, a
Madrid, in Spagna.
Col nome d’arte “Bing” (preso da un personaggio della serie di strisce
a fumetti “Bingville Bugle”, chiamato appunto “Bingo”) raggiunse
celebrità planetaria come cantante di hit da record (White Christmas,
Love me Tonight , Girl of my Dream, ecc.). Al cinema il successo arriva
in coppia col comico Bob Hope, poi da solo e in ruoli drammatici come
in “La mia via” (1944) e “La ragazza di campagna”.
In realtà era già entrato nella storia del cinema come componente dei
Rhythm Boys diretti da Paul Whiteman, con un “Il re del jazz” (1930) ma
senza il suo nome inserito nel cast. La carriera cinematografica di
Bing Crosby, dagli anni ‘30 fino agli anni ‘60, è forte di un’ottantina
di film (soprattutto commedie musicali) e di un Oscar come migliore
attore in “La mia vita”.
Il suo cavallo di battaglia musicale, “White Christmas”, del 1942 venne
censurato alla radio italiana dal fascismo; cosa che non impedì al
brano di vendere oltre 30 milioni di copie nel mondo (solo nella sua
versione). Ma i brani hit di Crosby sono innumerevoli, basta ricordare
i 21 dischi d’oro collezionati (quando valevano 1 milione di copie) e
gli oltre 300 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Suoi brani
conquistarono 38 volte il primo posto della hit parade americana.

Due ultime curiosità. Crosby fu il primo ad essere contattato da
Richard Levinson e William Link, I creatori di “Colombo” per la parte
del detective; parte che rifiutò – pare – perchè l’avrebbe tenuto
troppo a lungo lontano dai campi
da golf. Alla sua morte un gruppo di amici
golfisti e fumatori di pipa, commissionarono a Savinelli un modello di
pipa, lunga e affusolata, come quelle che Bing amava fumare sul green.
Su internet, ogni tanto, spunta qualcuno di questi modelli in vendita
con la dicitura disegnata da Crosby. “In realtà ci venne commisionata
da un club di golfisti venticinque anni fa, e ci limitammo a modificare
un nostro modello – ammette con correttezza Marco Fumei da Cortà,
direttore della produzione Savinelli -. La vera ‘Crosby’ era quella
fatta da Rossi vent’anni prima”.
MpcBuletin/Erb/Marzo 2005